Quante volte abbiamo parlato del connubio tra alberghi e benessere e, soprattutto, dell’opportunità che rappresenta il benessere per il settore dell’ospitalità?
Oggi, concepire un hotel senza centro benessere sembra un’eresia. Dall’altra parte, però, molto (troppo!) spesso il centro wellness non soddisfa le aspettative imprenditoriali e rappresenta un buco economico piuttosto che una risorsa in più per l’hotel.
C’è tanta confusione in merito che, come ho già denunciato negli articoli sul #wellnesswashing, è continuamente alimentata da una disinformazione dolosa di chi cerca di sfruttare il termine “benessere” per vendere qualsiasi cosa. Questo non fa bene al settore, tanto che in un momento di amarezza ho voluto dare la mia personale definizione di #wellnesswashing dedicata a chi persevera nella tanto odiata ignoranza culturale (wellnesswashing: lavatevi la bocca prima di parlare di benessere!)
Leggi anche “Wellnesswashing: basta, ora denunciamo!“
Tornando a noi, la domanda sorge spontanea: è possibile decidere di investire sul benessere nel tentativo di sfruttarne le potenzialità o è un salto nel buio?
È possibile abbracciare il wellness in hotel senza andare per tentativi?
Posso evitare di indebitarmi se decido di rispondere alle esigenze di benessere dei miei ospiti?
Soprattutto: com’è che a volte realizzare una SPA in hotel è la scelta vincente per il business di una struttura e altre volte è l’elemento che affossa l’economia dell’albergo?
Per rispondere a questi quesiti oggi parto con la citazione di un’articolo di Debrah Dhugga, Managing Director del Dukes Hotel di Londra, ex CEO del Serenity Spa brand.
“Il wellness hotel è decisamente in ascesa.
Con una cultura che punta sempre più ad uno stile di vita salutare, la domanda di alberghi che danno importanza al benessere è crescente.
È notevole il fatto che i turisti che cercano il benessere spendono il 130% di più dei turisti regolari: gli ospiti sono attenti alla loro salute ora più che mai e l’offerta di ospitalità deve riflettere queste tendenze. Per questo motivo, nel prossimo futuro, per un approccio vincente le strutture dovranno occuparsi di un “rebrand benessere“, che non vuol dire solo dotarsi di centri wellness, ma ripensare l’intera struttura, dal design delle camere (nella creazione di spazi dedicati veramente al riposo e al recupero degli ospiti), all’attenzione alla qualità dell’aria e alla depurazione delle acque, dalla creazione di ambienti ipoallergenici, al miglioramento dell’illuminazione, ecc.
I cambiamenti possono essere molti e radicali ma non sempre si traducono necessariamente nel destinare nuovi spazi (che spesso non ci sono) per il benessere dell’ospite. Esiste un mondo di alternative che la progettazione deve tenere in conto, affinché possano essere soddisfatte le richieste di evasione, pace e relax degli ospiti.
La “mania” del benessere si è trasformata in uno stile di vita permanente, per il quale i centri benessere sono diventati una componente essenziale: il wellness è un mercato in crescita, e non riguarda più solo l’esperienza SPA“
Attenzione: benessere non è solo SPA!
Un passaggio molto importante che racchiude la risposta ai quesiti posti qualche capoverso più su: benessere in hotel non vuol dire solo realizzare la più bella zona umida; non basta avere un bel centro wellness per poter parlare di offerta-benessere per gli ospiti, tanto meno per fregiarsi dell’appellativo di Wellness Hotel o, come sembra andar più di moda, di “Hotel Spa”!
La chiave vincente è nell’approccio globale al benessere dei propri ospiti ed è in questo la differenza tra successo e fallimento dell’investimento dell’hotel nel wellness.
Chi affronta il tema in maniera superficiale, solo perché sembra necessario o perché sembra sia la moda o la richiesta del momento, è destinato a fare un enorme buco nell’acqua: è necessario un deciso approfondimento culturale per poter strutturare la migliore offerta per i propri ospiti, e l’unica strada vincente è quella che porta a fare un vestito su misura.
E invece si continua con un tristissimo copia e incolla…
Leggi anche “Il disastro del copia e incolla“
Farò la figura del veggente, ma analizzato l’approccio e gli obiettivi di un hotel, sono in grado di leggere il possibile successo o il sicuro fallimento di un’impresa, la cui rovina si manifesta quando ci si rende conto che l’offerta non corrisponde in nulla alle esigenze di benessere dell’ospite. E quando è troppo tardi, che si fa?
#Benessere in #hotel, mercato in crescita, ma non riguarda solo l’esperienza #SPA!
Click To Tweet
Ma non parliamo solo di fallimenti: le potenzialità di business del benessere sono reali e sono enormi!
Il successo è a portata di mano per chi affronta il tema pensando non solo a riempire uno spazio di attrezzature, non solo a realizzare una SPA senza pensare al concetto di “ospitalità”, non solo a fornire le migliori cure del corpo. Il successo arriva quando l’ospite è al centro di tutto e quando benessere è sinonimo stesso di quell’ospitalità che dovrebbe essere il fiore all’occhiello delle nostre strutture ricettive.
Leggi anche “Successo o fallimento: a te la scelta“
L'articolo SPA IN HOTEL…CONVIENE? sembra essere il primo su Hotel & Spa Design.
Fonte: http://www.hoteldesign.org/spa-in-hotel-conviene/
Nessun commento:
Posta un commento