Ecco i cinque alberi più strani e sorprendenti secondo noi: vota il tuo preferito e poi leggi l'articolo per scoprirne tutte le caratteristiche.
«Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo» diceva Khalil Gibran e senza dubbio tutti noi abbiamo sperimentato questo tipo di “poesia”. Gli alberi, da quelli più piccoli fino a quelli enormi, hanno la capacità di lasciarci senza parole e ci fanno riflettere sul senso della vita e dell’esistenza. Se poi parliamo di alberi strani e sorprendenti allora si rimane proprio a bocca aperta.
Nel mondo ci sono diversi alberi strani che, per via della forma, delle dimensioni e dei colori, possono rientrare in questa categoria. Vediamone cinque che, secondo noi, sono tra i più particolari.
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L’albero del drago
È il simbolo vegetale di Tenerife e ha una particolarità che lo rendeva molto cercato nel Medioevo
I guanci, primi abitatori delle Isole Canarie, lo consideravano un albero magico. Del resto l’albero del drago (Dracaena draco) strano lo è davvero: sanguina. Se, infatti, si incide la corteccia o si staccano le foglie fuoriesce una resina che ben preso si ossida e assume una colorazione rossastra. È il sangue di drago.
Gli antichi romani usavano questo sangue di drago come colorante, mentre nel Medioevo maghi e alchimisti avrebbero fatto follie per avere qualche goccia di questo sangue, a cui venivano attribuite proprietà terapeutiche. Con il passare dei secoli si è giunti a usarlo come mordente per il mogano.
Fino a 20 metri d’altezza
Sì, ma che albero è quello del drago? Si tratta di una pianta che può raggiungere i 20 metri d’altezza, con il tronco grigio scuro. La particolarità (oltre al sangue, naturalmente) è costituita dai rami che sono disposti in modo da formare una chioma a ombrello. Le foglie sono coriacee e i fiori sono bianco-verdastri.
L’albero del drago è il simbolo vegetale di Tenerife e proprio qui, nelle Canarie, è presente il più antico esemplare vivente. A Icod de los Vinos (zona nord-ovest di Tenerife) vive questo grande albero del drago che alcuni dicono abbia più di mille anni, tanto che lo si chiama il Drago millenario.
Se non volete andare fino alle Canarie, comunque, sappiate che anche nell’Orto botanico di Palermo cresce un albero del drago di tutto rispetto.
Il baobab di Grandidier
In malgascio ha un nome meraviglioso: Madre della foresta
In Madagascar c’è una strada statale lunga quasi 200 chilometra nota come Allée des baobab, Avenue des baobab o Rue des baobab. Su questa strada, infatti, ci sono molti baobab secolari della specie Adansonia grandidieri. Si tratta di uno dei luoghi più fotografati di tutto il Madagascar. E del resto come non rimanere stupiti dinanzi a una tale bellezza?
L’Adansonia grandidieri (descritta per la prima volta da Henri Ernest Baillon nel 1893 e così chiamata in onore di Alfred Grandidier, naturalista ed esploratore francese) ha un tronco liscio e molto snello, di colore rossiccio. Può essere alta fino a 35 metri e ha rami solo nei pressi della cima. Insomma, è un po’ come gli alberi che disegnano i bambini: un tronco liscio e alto e i rami in cima. Questa “comunanza d’intenti” tra bambini e natura ha qualcosa di affascinante, non trovate?
Il profumo notturno
Ma torniamo al nostro baobab di Grandidier. I suoi tronchi possono raggiungere i 3 metri di diametro e le foglie sono verdi-blu. Fiorisce da maggio ad agosto: i suoi fiori sono bianco-crema e, se l’albero è molto vecchio, tendono al giallo. Hanno un odore molto intenso e profumano la notte, visto che si schiudono dopo il tramonto. I suoi frutti sono ricchi di vitamina C.
Per le popolazioni malgasce sono alberi sacri, in quanto considerati dimora degli spiriti: per questo motivo non è raro trovare ai piedi di questi enormi alberi alcuni contenitori con prodotti alimentari o rum. Si tratta, infatti, di offerte votive per gli spiriti.
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Il Generale Sherman
In termini di volume, è il più grande organismo vivente della Terra
William Tecumseh Sherman (1820-1891) è stato un generale della Guerra di secessione americana. E che c’entra con gli alberi strani e straordinari del mondo? Perché nel 1879 il naturalista James Wolverton diede il nome di General Sherman a una sequoia nel Parco nazionale di Sequoia in California. E non una sequoia qualsiasi, ma una gigante. E anche qui: non una gigante come tutte le altre, bensì quella che poi si è rivelata essere il più grande essere vivente sulla Terra.
Non è l’albero più alto (che, comunque, è sempre un’altra sequoia e si chiama Hyperion), ma è senza dubbio l’albero più grande in termini di volume. Con 1487 metri cubi e un peso di 1910 tonnellate il Generale Sherman è considerato il più grande organismo vivente per volume. La sua età? Si stima che si aggiri tra i 2300 e i 2700 anni.
L’albero di Tule
È uno degli alberi monumentali più grandi del mondo
Vecchio uomo dell’acqua. Così in lingua nahuatl è chiamato questo albero, una conifera della specie Cipresso di Montezuma, che vive in Messico. La leggenda narra che Pechocha, sacerdote di Ehécatl, dio azteco del vento, avrebbe piantato questo albero quasi 1500 anni fa, su un terreno considerato sacro. E del resto, secondo diversi studiosi, l’albero di Tule ha circa 1500 anni (anche se alcuni si spingono molto più in là e affermano che di anni ne abbia 6000).
Quello che è certo è che un albero molto grande. Non è facile calcolarne esattamente le dimensioni, a causa della chioma ampia, frastagliata e irregolare. Stando a rilevazioni attendibili, comunque, la sua circonferenza è di 35,40 metri, con un volume di 816,829 metri cubi e un peso di 636,107 tonnellate.
La festa a lui dedicata
È chiamato anche Albero della vita per via dei tanti animali a cui dà rifugio. Questo albero ha anche un giorno a lui dedicato: il secondo lunedì di ottobre la popolazione locale lo celebra con una grande festa. Purtroppo però, a quanto sembra, l’albero di Tule sta morendo, molto lentamente, per via del traffico (ogni giorno gli passano accanto circa 8000 veicoli), della cementificazione e dell’inquinamento.
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Gli alberi di Ta Phrom
Quando la natura fagocita i manufatti umani
Concludiamo questa rassegna sui cinque alberi più strani e straordinari del mondo con una serie di alberi che, crescendo in mezzo a delle rovine murarie, costituiscono un paesaggio mozzafiato. Sono gli alberi delle rovine di Ta Phrom, un tempio di Angkor, in Cambogia.
L’atmosfera che si è creata tra gli alberi che crescono sulle rovine e la giungla che circonda il complesso ha reso questo tempio uno dei più popolari di Angkor. Tra questi alberi ci sono dei ficus strangolatori e degli esemplari di Tetrameles nudiflora. Questi alberi sono così caratteristici che diversi scrittori ne hanno enfatizzato la presenza fino a renderla quasi mitologica. Ricordiamo, tra l’altro, che il tempio, con i suoi alberi, è stato la location cinematografica del film Tomb Raider.
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Il post Cinque tra gli alberi più strani e sorprendenti del mondo è apparso su Cinque cose belle.
Fonte: https://www.cinquecosebelle.it/cinque-tra-gli-alberi-piu-strani-e-sorprendenti-del-mondo/
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