Le ferie sono decisamente archiviate, il lavoro e la scuola dei figli sono ripartiti ed ora non c’è proprio nessuna scusa per rimandare il classico appuntamento di metà settembre: quello con il dietologo. E sì perché le vacanze ci hanno regalato qualche chilo in più che ora non riusciamo a buttar giù complice il maggior numero di ore trascorse in macchina nel traffico e in ufficio.
Andare dal dietologo è un po’ da masochisti: ci si sottopone all’ennesima umiliazione mentre ci gira intorno con metro e plicometro per dirci che siamo ingrassate di sei chili, il giro vita è scomparso inghiottito dai rotolini di ciccia e la cellulite la fa da padrone persino sulle braccia.
Va bene, per carità, quando il fine ultimo è dimagrire, sentirsi meglio e recuperare salute. Quello, però, che proprio non capisco è perché alcune donne si ostinino a ripetere il rito del dietologo post-vacanze tutti gli anni quando poi sanno già quale sarà l’esito: la solita dieta (magari quella dell’anno scorso)con riduzione equilibrata di calorie, carni bianche, tanto pesce, frutta e verdura e uno sguardo appena accennato ai condimenti.
Ho un’amica che colleziona diete-fotocopia della sua nutrizionista che ha studiato per lei un regime dimagrante personalizzato. Ma la mia amica ci torna ogni anno, dopo le ferie, e qui io non capisco perché: non potrebbe ripetere la stessa dieta?
Sapete qual è la spiegazione che mi dà: “Se pago la visita e mi fissa gli appuntamenti per i controlli sono più motivata e dimagrisco prima”. Per forza, a botta di 100-200 Euro a visita! Ma possibile che la psicologia femminile sia così contorta?
Fonte: http://irmadaria.blog.kataweb.it/isola_del_benessere/2011/09/19/dal-dietologo-dopo-lestate/
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