domenica 13 novembre 2016

DALLA LOCATION AL PROGETTO

Qualche tempo fa mi è capitato di fare una riflessione sulla bellezza del nostro Paese, prendendo spunto da alcune riprese aeree che un paio di sceneggiati televisivi hanno proposto come sigla iniziale.

LOCATION_2Il primo era “Una pallottola nel cuore”, con Gigi Proietti, ambientato a Roma. Quando non sono in giro per lavoro vivo nella “città eterna”, della quale ultimamente soffro terribilmente la confusione, la disorganizzazione nei trasporti, il traffico o la sporcizia. Ma la Roma ripresa dall’alto nella sigla, gravida di storia di tutte le epoche, unica al mondo, lascia veramente a bocca aperta, facendo dimenticare qualsiasi disservizio.

Ho riscontrato altrettanto stupore, lo stesso amore per i tesori storici o paesaggistici del nostro Paese guardando la sigla del più noto “Commissario Montalbano”, con Luca Zingaretti, in cui le riprese sorvolano Ragusa, Modica e altre parti della radiosa Sicilia e permettono di tuffarsi in una palette di colori di un’armonia entusiasmante, pur nel contrasto tra le varie tonalità di bianco e il blu profondo del mare.

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L’Italia intera è piena di grandi tesori che fanno del nostro Paese una meta bramata dai turisti di tutto il mondo: storia, natura, arte, sole, mare, cultura, non ci manca veramente nulla! Un capitale inestimabile di cui beneficia l’intero settore ricettivo, che non è solo prerogativa delle città d’arte come Roma, Venezia o Firenze, ma coinvolge l’intera penisola, dalle località di vacanza al mare o in montagna alle caratteristiche città “minori”, altrettanto piene di ricchezze. Anche i tragici eventi terroristici dell’ultimo anno, che sembrano non riflettersi sulla voglia di viaggiare, portano a privilegiare obiettivi meno “sensibili” (come invece potrebbero essere le grandi città d’arte) per soggiorni di relax immersi nella natura o in luoghi che permettono di abbandonarsi al proprio benessere.

CONRAD HILTONUn valore, quello della location, che pone le attività degli hotel sulla strada del successo, come ricorda la celebre frase di Conrad Hilton che, interrogato sulle tre cose più importanti per l’affermazione di un hotel, rispose: “Location, location, location!”.
E se lo dice il re degli alberghi, partito a 16 anni come portiere di notte nell’”alberghetto” di famiglia con cinque camere e diventato il capostipite della catena alberghiera internazionale di lusso in cui tutti sogniamo di soggiornare, basta a sottolineare l’importanza del luogo in cui si trova un hotel: a tutti gli effetti, la location è uno dei motivi discriminanti nella scelta dell’albergo da parte dell’ospite.

 Eppure, troppo spesso l’importanza della location viene sottovalutata. Non entrerei in merito alle inadeguate politiche di sviluppo turistico (che se studiate con competenza e lungimiranza basterebbero, da sole, a risanare i guai dell’Italia!) né delle amministrazioni locali spesso latitanti, che dovrebbero valorizzare le risorse del territorio facendo squadra con gli imprenditori, se avessero il reale obiettivo di richiamare turisti dall’Italia e dall’estero.

HILTONVorrei sottolineare il peso della location come elemento per regalare autenticità al soggiorno dell’ospite e, soprattutto, come efficacissimo strumento di progetto per la caratterizzazione delle strutture.

Non ne faccio una questione di stile: si è portati a pensare al design come vestito più impersonale per un hotel, in contrapposizione ad uno stile più classico e rispettoso della tradizione dei luoghi. Questo non è necessariamente vero: la riproposizione dei valori di una location nell’immagine dell’albergo permette di contestualizzare sia il design dalle forme più pure e nette, sia un apparato formale più classico.
In entrambi i casi, è necessario infondere all’hotel un’anima! Sfruttare il potere della location, traducendolo in mille modi, permette di dare un cuore pulsante alla struttura, facendola vivere in simbiosi con il territorio.


Vogliamo sfruttare il potere della location per infondere all’hotel un’anima pulsante?
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I colori caratteristici, i prodotti tipici, le tradizioni, i costumi e le abitudini di ogni luogo diventano prepotentemente elementi vivi di progetto attraverso i quali contraddistinguere una realtà alberghiera.

HILTON_2Oggi l’ospite dimostra di non apprezzare più strutture che, per il loro stile, potrebbero stare indifferentemente a New York come a Londra, Parigi o Milano. Era (in alcuni casi lo è ancora…) una caratteristica forte di alcune catene alberghiere internazionali, oggi superato da una progettazione che, addirittura, moltiplica la tipologia delle camere per rendere ancora più particolare e flessibile il soggiorno.
Si parla di “Guest Experience” come fattore determinante per il successo di una struttura alberghiera al passo con i tempi. E grazie alle specificità della location, un hotel permette di far vivere al proprio ospite la sua autentica esperienza emozionale!

Leggi anche “È la location che determina il successo di un hotel?

Genius Loci”, inteso non solo come rispetto per il luogo in cui si inserisce la struttura ricettiva, ma anche come spirito che potrebbe caratterizzare profondamente un hotel fino a diventarne il concept che le permette di distinguersi sul mercato.
A proposito di Genius Loci, vi riporto un bellissimo brano tratto da un articolo di Angelo Sofo:

“Chi costruisce o restaura edifici, chi progetta centri urbani, chi pianifica un territorio, avrebbe il dovere, prima di ogni altra cosa, di intessere una relazione intima e profonda con il luogo. Dovrebbe porsi, cioè, in una situazione di ascolto, tentare di percepire l’invisibile che sta dietro al visibile per entrare in contatto con l’essenza di quel piccolo frammento di Terra sul quale è chiamato ad intervenire. Già, perché i luoghi ci chiamano, evocano, ci inseguono e, quando vogliono, sanno farsi scoprire, anche intimamente.”
Sul “Genius Loci” – Lo spirito del luogo

Fantastico! Nulla di più adatto per spiegare quanto è importante il valore invisibile di un luogo come mezzo di sviluppo progettuale per un hotel a cui permette, in questo modo, di confezionare la più genuina offerta da dedicare al proprio ospite.
La mia esperienza è esattamente quella riportata in queste righe quando, a beneficio di un progetto, mi accingo ad interpretare l’anima di una location ponendomi all’ascolto della sua voce silenziosa (anche a costo di sembrare un po’ folle agli occhi dei miei clienti…).

HILTON_3Che affascinante lavoro progettuale da poter sviluppare pensando a tutte le bellezze italiane, con le quali ho iniziato questo post: in un’Italia poliedrica, piena di risorse da poter integrare nei concept più interessanti, non c’è nulla di più stimolante per portare un hotel a diventare (o ritornare) un’eccellenza nel settore alberghiero!

 

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Fonte: http://www.hoteldesign.org/dalla-location-al-progetto-dell-hotel/

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