Inseguimenti, sparatorie, scene mozzafiato: sono questi, in genere, gli elementi che contraddistinguono un buon action movie. Un genere che si è cristallizzato a partire dagli anni ’80, ma che ha i suoi antesignani nelle pellicole di James Bond, nella saga dell’Ispettore Callaghan, in alcuni titoli di Alfred Hitchcock. O, andando anche più indietro nel tempo, nei film che avevano per protagonisti Douglas Fairbanks o Errol Flynn.
Gli eroi, i sottogeneri, le saghe
È stato però solo a partire da 30 o 40 anni fa che questo genere cinematografico ha incontrato con costanza il favore del pubblico. Ha avuto i suoi eroi, da Sylvester Stallone a Bruce Willis, da Jean-Claude Van Damme a Vin Diesel. Ha dato origine a generi derivati, come il film di supereroi o quelli catastrofici “alla Die Hard“. Ha avuto le sue interminabili saghe, le sue coppie d’attori, i suoi registi. Insomma, tutto quello che serve per entrare nella leggenda.
Ma se si dovessero scegliere solo cinque pellicole per contrassegnare il genere, quali scegliereste? O, detta in altro modo, quali sono i migliori film d’azione di sempre? Noi abbiamo provato a rispondere a questa impegnativa domanda, selezionando cinque film che hanno sicuramente un posto d’onore non solo nella storia del cinema d’azione, ma del cinema tout court. Voi, se volete, aggiungete qualche altro vostro suggerimento tramite i commenti in fondo alla pagina.
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L’Impero colpisce ancora
Ma anche tutta la prima trilogia di Star Wars
Uno dei più interessanti filoni del film d’azione è quello ambientato nel futuro, ovvero quello fantascientifico. In questa nostra cinquina, le pellicole che possono essere fatte rientrare in questo genere sono ben tre, ma è certo che ad aver inaugurato la tendenza è stata la prima trilogia di Star Wars, scritta e prodotta da George Lucas.
Tutto partì, come sapete, nel 1977 con Guerre stellari, film che col tempo è stato ribattezzato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. Pur essendo un film straordinario, noi però mettiamo nella nostra lista dei cinque classici il suo seguito, L’Impero colpisce ancora, che uscì tre anni più tardi, nel 1980. A dirigerlo non c’era più Lucas, che aveva ritagliato per sé il ruolo di produttore esecutivo. Dietro alla macchina da presa c’era invece Irvin Kershner, che dopo questo lavoro avrebbe diretto altri due action movie di successo come Mai dire mai e RoboCop 2.
Il film del cambio di tono della saga
Quello che più stupisce ancora oggi, se si rivedono i due film iniziali della saga di Star Wars uno di seguito all’altro, è la diversità di tono. Il film del 1977, infatti, era solare e ricco di speranza, almeno tanto quanto il suo seguito era cupo e ombroso. Ma proprio questa svolta – pur mal accolta, al tempo, dai critici – segnò alla lunga la fortuna della saga, capace di parlare di una gamma amplissima di sentimenti, di passare dall’azione al dramma, dalla tragedia shakespeariana alla commedia disincantata.
Memorabili, come al solito, gli effetti speciali e la colonna sonora di John Williams, ma anche la recitazione di Mark Hamill, qui alla sua prova più convincente. Ma quello che da quasi quarant’anni è impresso nella mente dei fan (e non solo nella loro) sono alcune particolari scene. Ovvero, l’addestramento di Luke Skywalker ad opera del maestro Yoda e, soprattutto, quella del duello con le spade laser di Dart Fener e Luke, culminato nella celeberrima battuta: «Io sono tuo padre».
I predatori dell’arca perduta
Indiana Jones alla sua massima potenza
Come vedremo, nel campo dell’azione ci sono registi e attori che in un certo senso si specializzano. O perché danno vita ad intere saghe di cui sono a lungo i protagonisti, o perché semplicemente sanno bene quali sono le regole del genere, e affidare a loro una trama d’azione conviene sempre. È questo il caso di George Lucas, o almeno del George Lucas dei tempi d’oro, che mette lo zampino anche sul secondo film della nostra lista, I predatori dell’arca perduta, capitolo d’esordio della serie di Indiana Jones.
Il soggetto del film venne infatti scritto dal creatore di Star Wars assieme a Philip Kaufman, e poi affidato a Lawrence Kasdan (già al lavoro proprio su L’Impero colpisce ancora) per la sceneggiatura. Alla regia invece arrivò un giovane che già aveva dato ottime prove – pure nel campo della fantascienza – ma che era destinato ad un ancora più glorioso futuro: Steven Spielberg. Il mix funzionò perfettamente e diede vita ad un film che fu campione d’incassi e venne acclamato dalla critica.
L’adrenalina dei primi 10 minuti
Basti dire che la produzione portò a casa ben 9 nomination agli Oscar (una rarità per un film d’azione) e che tra le tante recensioni rimase memorabile quella di Bruce Williamson di Playboy: «C’è più eccitazione nei primi dieci minuti dei Predatori che in qualsiasi altro film io abbia visto quest’anno».
Anche in questo caso il film, forte del successo, ha avuto numerosi seguiti, alcuni anche talmente riusciti da poter essere inclusi, in linea di principio, in questa lista. Sia Indiana Jones e il tempio maledetto che Indiana Jones e l’ultima crociata, infatti, proseguirono nella riuscita fusione tra azione ed umorismo, trovando un grande interprete in Harrison Ford. Meno riuscito, ma comunque più che dignitoso, quello che è finora l’ultimo capitolo della saga, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, uscito a circa vent’anni di distanza dai precedenti.
Terminator 2 – Il giorno del giudizio
Arnold Schwarzenegger sistema tutto
Come dicevamo in apertura, il genere dell’action movie come lo conosciamo oggi si è sviluppato negli anni ’80, grazie soprattutto al contributo di una serie di specialisti. Alcuni di loro li abbiamo già citati, ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo: da Mel Gibson a Jackie Chan, da Dwayne Johnson a Jason Statham, gli esempi sono molti. Senza dimenticare icone come Arnold Schwarzenegger e registi come James Cameron.
Queste ultime due persone le troviamo assieme al terzo punto della nostra cinquina, in cui presentiamo Terminator 2, il secondo capitolo di una delle saghe che più hanno segnato il cinema di fantascienza recente. Una saga partorita almeno inizialmente dalla mente proprio di James Cameron, che nel 1984 ne aveva scritto e diretto il primo capitolo, Terminator, un film dal budget tutto sommato modesto (6 milioni di dollari) che però aveva sfondato al botteghino.
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Il film più costoso fino ad allora
Il sequel, però, partì da presupposti diversi. Memore del successo del film del 1984, la produzione decise di investire molto più denaro, in modo da finanziare un larghissimo uso di effetti speciali. Vennero sborsati, alla fine, 94 milioni di dollari, che permisero di promuovere il film lanciandolo come «il più costoso della storia». Un investimento che si rivelò altamente proficuo, visto che globalmente la pellicola arrivò ad incassare quasi 520 milioni di dollari.
La storia, in questo secondo capitolo, vede scontrarsi due terminator provenienti dal futuro. Uno è un T-1000, che è in grado di assumere le sembianze di chi vuole ed è stato inviato per uccidere John Connor. L’altro è un modello più antiquato, un T-800, che invece deve impedire al suo “collega” di riuscire nell’intento. Schwarzenegger, così, si poté trasformare da “cattivo” a “buono”, entrando definitivamente nel mito. Belli, ad ogni modo, anche i sequel non affidati a Cameron: nel 2003 è uscito Terminator 3, nel 2009 Terminator Salvation e nel 2015 Terminator Genisys.
Matrix
Keanu Reeves ci spiega che il mondo è un’illusione
Sì, la fantascienza è spesso azione, adrenalina e paradossi temporali, ma in certi casi è anche altro. Può, in un certo senso, diventare anche filosofia. O almeno è quello che avviene in pellicole come Matrix, in cui l’azione – che pure è presente in abbondanza – serve per svelare una riflessione più profonda.
La trama è piuttosto nota. Thomas A. Anderson è un programmatore informatico che vive una vita piuttosto grigia. Quando torna a casa la sera, però, si trasforma in una sorta di hacker, visto che vive una vita parallela in rete col nickname di Neo. Proprio in questa veste, però, viene contattato da un gruppo di personaggi misteriosi che cercano di rivelargli che il mondo non è affatto come sembra. Tutto è infatti una sorta di realtà virtuale in cui le macchine hanno confinato gli esseri umani e da cui il gruppo di Morpheus – questo il nome del leader dei rivoltosi – cerca di tirarlo fuori.
Neo contro l’agente Smith
La storia riprende temi tipici della fantascienza, come il rovesciamento di prospettiva, legandoli però a tematiche salvifiche che sembrano avere un retroterra religioso e che verranno ulteriormente sviluppate nei capitoli successivi della saga. Ma il successo del film si lega anche agli scontri che Neo e la banda intraprendono contro le varie versioni dell’agente Smith, scontri che violano le leggi della fisica o, meglio, della matrice informatica che governa la realtà.
Scritto, diretto e prodotto dai fratelli Wachowski – che però oggi hanno entrambi cambiato sesso, e quindi sarebbe più corretto chiamare sorelle Wachowski – il film fu alla sua uscita un grande successo, capace di incassare più di 450 milioni di dollari. Anche in questo caso, esistono due sequel, interpretati dagli stessi attori e con il medesimo cast: si tratta di Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, usciti entrambi nel 2003.
Il cavaliere oscuro
Il Batman di Christopher Nolan
Chiudiamo con l’ultimo film (e l’ultima saga) della nostra cinquina, questa volta dedicato a un supereroe. Negli ultimi anni, infatti, gli eroi mascherati sono passati in massa dai fumetti al grande schermo, dando vita ad alcuni film d’azione anche molto appassionanti. Spider-Man, gli X-Men, gli Avengers, i Guardiani della Galassia, Superman, la Justice League sono tutti diventati (o stanno diventando) protagonisti di pellicole belle e travolgenti, che stanno ridefinendo il genere.
Il primo eroe, però, ad aver aperto le danze è stato Batman, che già alla fine degli anni ’80 fu protagonista di una serie di film inizialmente diretti da Tim Burton. Film in cui l’elemento “action” era sicuramente minoritario, ma che preparavano l’atmosfera ai successi degli anni successivi. Dopo alcuni alti e bassi, la saga è stata rilanciata dal regista britannico Christopher Nolan, che l’ha presa in mano a partire dal 2005, dirigendo Batman Begins. Assieme a lui, un cast che l’avrebbe accompagnato per altre due pellicole, composto da Christian Bale, Michael Caine, Gary Oldman e altri.
Contro il Joker e Due Facce
Il cavaliere oscuro è il secondo capitolo della trilogia e forse la vetta più alta toccata dal cinema d’azione di Nolan. La trama presenta questa volta lo scontro tra Batman e il suo arcinemico più celebre, il Joker, con però vari personaggi non secondari che si frappongono tra i due antagonisti. Ad esempio, un ruolo molto importante è riservato ad Harvey Dent, procuratore distrettuale di Gotham City che, in seguito ad un piano ordito dal Joker, si trasforma in Due Facce, terribile criminale che minaccia la città.
La pellicola è stata un successo planetario, capace di portare a più di 1 miliardo di dollari di incasso. Certo al raggiungimento di tale record hanno contribuito la grande campagna pubblicitaria e perfino eventi tragici come la morte di Heath Ledger, ma Il cavaliere oscuro rimane una pellicola pressoché perfetta sotto diversi punti di vista. D’altronde, come detto, Nolan non è nuovo a film che mescolano un grande senso estetico a meravigliose scene d’azione o di suspense. Tra i tanti, basti ricordare ad esempio Inception, che non avrebbe certo sfigurato in questa lista.
Segnala altri ottimi film d’azione degli ultimi anni nei commenti.
Il post Cinque tra i migliori film d’azione di sempre è apparso su Cinque cose belle.
Fonte: https://www.cinquecosebelle.it/cinque-migliori-film-azione-sempre/
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