lunedì 12 dicembre 2016

Tanzania:safari tra gli animali dell’Africa

Non ricordo se fosse il 5° od il 6° viaggio in Tanzania per me e mio figlio, di 12 anni. Abbiamo concordato con Kili Sky Safaris un viaggio Wild : auto da safari con guida-autista parlante italiano, pernottamenti scelti da me o suggeriti da loro in campeggio e B&B economici, con alcune eccezioni.

I parchi del sud sono molto meno frequentati di quelli del Nord. La differenza non è dovuta alla bellezza dei paesaggi o alla quantità di animali selvatici, bensì alla comodità. Al Nord i parchi sono tutti vicini, al Sud richiedono lunghe percorrenze. Ma era anche questo che cercavamo in questo viaggio.

Atterriamo a Dar es Salaam e ci fermiamo nella zona centrale in un B&B molto economico ma spazioso e pulito, con un ventilatore ben funzionante: Econo Lodge.

Il giorno dopo decidiamo di festeggiare i nostri compleanni all’Amani Lodge di Ras Kutani, un promontorio poco lontano dalla grande città, ma già selvaggio e sperduto. Attraversiamo il porto col traghetto, prima io ed Emanuele con i pedoni, in seguito Daniel con la “gari”: il fuoristrada. Certo non si passa inosservati in questa calca di gente che si stringe a più non posso per far salire tutti! Nonostante gli spazi siano infinitesimali i venditori di noccioline, acqua e caramelle si infilano per raggiungere i loro clienti affamati. I bambini al collo delle madri sono i più arditi nello studiarci con gli occhi sgranati. E noi sorridiamo. Nessun pericolo qui, la gente è curiosa ma molto tranquilla.

ras-kutani safari

La spiaggia di Ras Kutani è bellissima: deserta, bianca, ampia a perdita d’occhio. Il mattino seguente ci alziamo all’alba per trovare conchiglie ma il mare non è stato generoso oggi. Arriviamo fino alla vicina laguna, che per poco non si congiunge con il mare. Organizzano anche giri in canoa e a cavallo.

L’Amani Beach è fin troppo lussuoso per noi, bungalow spaziosissimi e ben distanziati, finiture di pregio e piscina, ottima cucina.

Partiamo tardi e pagheremo questo tempo. La strada verso il Sud è una sola, collega la capitale economica a tutto il Sud e oltre, ed è l’unica via per approvvigionare una popolazione numerosa quanto …invisibile! Le strade sono piene di camion stracarichi ma la gente? Dove sono le persone? Il sud è la zona più popolata eppure la gente vive nei villaggi in modo tradizionale, si accontenta di poco, non fa commerci e non vive lungo le strade come in molte altre zone. Guidare è molto impegnativo, i camion vanno al massimo della velocità e non si capisce come faranno a fermarsi in caso di necessità. Mentre Daniel rimane concentrato, noi ammiriamo le colline aride ricoperte di arbusti, in contrasto con le valli percorse dal Little Ruaha River verdissime e ricche di alberi pieni di foglie e frutti. Ogni tanto un babbuino ci guarda con aria di sufficienza. Apprezzo molto la prudenza con cui guida Daniel perché mi permette di rilassarmi e godermi gli spostamenti. In realtà è molto attento a tutte le nostre esigenze. Si vede che fa questo lavoro da molti anni.

mbuyuni-baobabUna delle valli più spettacolari è Mbuyuni, letteralmente “dove c’è il baobab”. Non ne ho mai visti così tanti tutti insieme! I loro immensi tronchi sembrano l’opera di un artista. Ogni tanto sulla strada compare la macchia colorata delle donne che vendono pomodori, disposti in modo ordinato sui secchi.

Arriviamo presto ad Iringa. Ci fermiamo poco prima, al Rivervalley Campsite, che avevo scelto per la sua posizione lungo il Little Ruaha River. Effettivamente il fiume ricco di acqua e gli enormi massi dalle posizioni improbabili danno un tocco fiabesco a questo Campsite! Offre diverse soluzioni per alloggiare ma noi montiamo le nostre tende. Meno male che avevamo il sacco a pelo, Iringa si trova a 1500 m di altitudine e quella notte fa davvero fresco!

isimila safari

Aspetto con impazienza il mattino seguente perché è in programma Isimila  di cui ho visto diverse foto. Le mie aspettative non verranno deluse. Questo luogo, che affascinò gli uomini fin dall’età della pietra, è un susseguirsi di pinnacoli scolpiti da vento e pioggia su un terreno duro negli strati più superficiali e friabile in quelli sottostanti. Così i pinnacoli hanno tutti un cappello scuro di roccia. Una scolaresca di ragazze tutte vestite di turchese ci precede veloce nel sentiero scivoloso.

Proseguendo verso Ovest attraversiamo la città di Iringa. E’ uno dei luoghi dove il volontariato cattolico ha agito maggiormente. Pranziamo al Neema Craft, una struttura con camere, ristorante e laboratorio artigianale in cui tutti i lavoratori non sentono e non parlano. Nonostante il limite fisico sono efficientissimi. Il cibo è buonissimo e l’ambiente ricco di stile, davvero un posto tappa da non perdere.

Finalmente ci avviciniamo al parco Ruaha! Quanto ho desiderato visitarlo! Ci accampiamo vicino al villaggio, al Chogela Campsite. Molto carino ed organizzato. I ragazzi ci accendono subito il fuoco. Per risparmiare ho ottenuto di non avere il cuoco ma qui non ci sono ristoranti locali, è una zona davvero molto selvaggia! Cucino io. E’ davvero incredibile che un’agenzia ti permetta questa libertà. Daniel incontra un suo amico cuoco che ci propone un lunch box per il giorno dopo. Ancora meglio!

ruaha-kudu

Anche qui, come in tutto il Sud visto finora, a perdita d’occhio colline ricoperte di alberi. E’ la stagione secca, la migliore per avvistare gli animali. Poco dopo l’ingresso nel parco del Ruaha ci imbattiamo in uno splendido esemplare di kudu maggiore maschio, con le sue lunghe corna attorcigliate. E’ vicino alla strada e lo possiamo vedere benissimo. Alcune femmine brucano poco lontano. Ci siamo alzati un po’ tardi ed il sole è già alto. Gli animali sono numerosi ma tutti sotto l’ombra degli alberi, mi dispiace un po’ perché le foto saranno meno belle. Sono davvero tanti: giraffe a non finire, elefanti, zebre, impala, ippopotami, coccodrilli enormi che prendono il sole, gru coronate, l’aquila pescatrice. Vicino al fiume, come sempre, l’avvistamento è assicurato. Mio figlio conta anche 30 specie diverse di uccelli.

ruaha-tucano

Lontano dall’acqua, invece, sotto un albero, incontriamo due leoni, vicinissimi alla stradina! Sono un maschio ed una femmina da soli, il che significa che sono in “viaggio di nozze”. Hanno l’aria davvero stanca ma il loro sguardo magnetico fa rabbrividire ugualmente. Il maschio ci tiene d’occhio mentre la femmina riposa tranquilla. Che bellezza selvaggia e maestosa! Non finiresti mai di guardarli.

ruaha-leoni safari

Durante il safari ci fermiamo a pranzare al Ruaha River Lodge, una struttura di lusso posta sull’ansa del fiume, arroccata ad una piccola collinetta. Alloggiare qui deve dare la sensazione di fare safari 24 ore al giorno. Continuamente animali selvatici giungono al fiume per abbeverarsi, ne vediamo moltissimi anche noi mentre pranziamo di fronte a questo spettacolo unico!

mikumi-giraffa

Al termine del secondo giorno di safari chiediamo alla guida di organizzarci una visita al villaggio. Lui accetta con piacere e si impegna molto per farci conoscere la cultura degli Hehe, la popolazione locale. Un tempo abitavano anche il territorio del parco e molti di loro morivano nei fiumi a causa di coccodrilli ed ippopotami. Ora le zone coltivate dagli uomini e quelle abitate dagli animali selvatici sono più definite ed è difficile che avvengano incidenti. Dopo la chiacchierata si va tutti al bar a bere una birra di palma, seguiti dal nugolo di bambini curiosi. Ne approfittiamo per comprare frutta e verdura.

Si inizia il ritorno. Per sicurezza abbiamo fatto per prima la tappa più lontana, ora tornando visiteremo gli altri due parchi in programma. Il parco del Mikumi è attraversato dalla trafficata strada che porta verso il Sud, non immaginavo che fosse così facile avvistare gli animali! Appena entrati, dopo appena 5 minuti, ecco leoni che dormono sotto un albero, elefanti, giraffe, gazzelle, zebre, gnu, una piccola antilope che non avevo mai visto. Più lontano ci sono anche ippopotami e coccodrilli, ma sta per tramontare il sole e siamo stanchi. Per la prima volta vedo una giraffa scappare spaventata di fronte ad un fuoristrada, d’istinto corre a zig zag. E’ il segno inequivocabile che ha fatto l’esperienza dei bracconieri. Tra il parco del Mikumi e la riserva del Selous c’è una striscia di terra abitata che non è area protetta ed è molto pericolosa per gli animali, nonostante la caccia sia severamente proibita. Mi piange il cuore vedere quel pacifico gigante scappare terrorizzato.

udzungwa-mountains-cascata-sonjo_

Per giungere al parco delle Udzungwa Mountains percorriamo una lunga strada in mezzo alla vegetazione tropicale. A destra si alzano le montagne, a sinistra si stendono i campi a perdita d’occhio: è la fertile piana di Morogoro che nutre tutta la zona. Scelgo di andare prima a fare il bagno in una cascata vicina e così non abbiamo il tempo di fare tutta la camminata fino a quella più alta la Sonjo, 270 m: la guardiamo dai punti panoramici che ogni tanto si aprono nell’intrico della vegetazione tropicale. La foresta è bellissima! Farfalle, uccelli, primati, alberi secolari, davvero potrei rimanere qui per qualche giorno. Incontriamo anche una famiglia di colobi rossi di Iringa coronati, una specie endemica. La foresta delle Udzungwa Mountains rappresenta un patrimonio inestimabile di biodiversità, e la si può visitare soltanto a piedi, inerpicandosi sulla stradina ben tenuta di terra rossa.

Al ritorno compriamo alcuni pezzi di artigianato molto belli, tra cui uno strumento musicale dal suono dolcissimo.

Dormiamo di nuovo al Tan Swiss, un campsite ben attrezzato che possiede bungalow di diverso prezzo. Ha persino la piscina, per la gioia di mio figlio!

Il giorno dopo si riparte per Dar Es Salaam.

Arrivederci Tanzania, grazie per avermi ancora stupita!

Grazie Kili-Sky.com Safaris per aver organizzato il viaggio esattamente come lo volevo io!

Costo del viaggio 2824 USD a persona 11 giorni/ 10 notti

Sconto 150 USD per ragazzo di 12 anni



Fonte: http://blogdiviaggi.com/blog/2016/12/12/safari-tanzania-racconto/

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