Pancia piatta: chi non la vorrebbe avere? Ma sfiancarsi di addominali e mangiare solo centrifugati non è la soluzione (e non è nemmeno sostenibile per la maggior parte delle persone). La chiave è la FodMap, la dieta che cura l’intestino.
Si tratta di un tipo di alimentazione che permette di eliminare tutti i fastidi legati ad una digestione difficoltosa, come pancia gonfia, crampi e meteorismo.
La FodMap, spiega Nicoletta Moncalero sull’Huffington Post, è stata messa a punto nel 2005 da due ricercatori australiani, Peter Gibson e Sue Shepherd, che svilupparono un nuovo regime alimentare in grado di curare la sindrome dell’intestino irritabile, il disturbo gastrointestinale più diffuso al mondo, che provoca gonfiori e dolori addominali. Grazie a questo approccio alimentare, però, chi ne soffre può guarire.
La FodMap si sviluppa in due fasi: prima si eliminano gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri, cominciando una dieta ad esclusione che può durare da due a sei settimane. Poi questi alimenti verranno reintrodotti gradualmente.
Questa dieta non è una dieta dimagrante, ma un regime alimentare che permette di asciugarci, di sgonfiarci e di liberarci da piccoli o grandi fastidi. Ma vediamo quali sono i sei punti cardine di questa dieta, spiegati dall’Huffington Post:.
ATTENZIONE AL FRUTTOSIO – Il fruttosio si trova in abbondanza nella frutta, nel miele e nello sciroppo di glucosio molto utilizzato nell’industria alimentare, ma anche in alcune verdure. Per essere ben assimilato deve essere in coppia con il glucosio. Quando c’è più fruttosio rispetto al glucosio la metabolizzazione è più lenta. Attenzione allora a ciliegie, anguria, fichi, frutta essiccata, mango, mele, pere. Ma anche asparagi, carciofi, taccole e topinambur.
FRUTTA Sì E FRUTTA NO – Nella lista degli alimenti permessi, quelli che non gonfiano la pancia: arancia, clementine, lime, limone, mandarino, pompelmo, ananas. E frutti di bosco: mirtilli rossi, fragole, lamponi, mirtilli. Da evitare: albicocca, anguria, avocado, cachi, ciliegie, datteri, fichi, mele, more, pesche, prugne.
VERDURE Sì E VERDURE NO – Meglio evitare aglio, asparagi, barbabietole rosse, carciofi, cavolfiore, cipolle, funghi, mais, porri, taccole, topinambur, zucca trombetta. Sono da preferire invece bietole, broccoli, carote, cavoli, fagiolini, finocchi, germogli, lattuga, melanzane, patate, peperoni, piselli, pomodori, spinaci, zucchine.
LATTOSIO – Importante ridurre la quantità di lattosio. Bisogna tener presente che ciò non significa eliminare completamente tutti i formaggi, poiché a quantità di lattosio presente in alcuni di essi è praticamente trascurabile. Una porzione di latte contiene dai 12 ai 16 gr di lattosio, lo yogurt 6 gr, il gelato 4 gr, la robiola 1 gr, la panna 0,4 gr, i formaggi stagionati e la gorgonzola, tracce minime.
PROTEINE NO, PROTEINE Sì – Da evitare: formaggi molli, fiocchi di latte, ricotta. Ma anche prodotti a base di soia. Da preferire carne e pollame, lenticchie e ceci in scatola, ben sciacquati, pesci e frutti di mare, seitan, tofu e uova. Tra i formaggi, sì a brie, camembert, cheddar, gruviera, fontina, gorgonzola, Parmigiano, pecorino, taleggio.
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