Il Portogallo è una terra meravigliosa, che raramente esploriamo con la dovuta attenzione. Quando noi italiani partiamo per quelle terre, all’estremo occidente d’Europa, in genere o puntiamo direttamente su Lisbona, la capitale, o sfociamo nel paese arrivandoci dalla Spagna, e dedicando alla terra lusitana solo una fugace incursione. Il Portogallo, invece, meriterebbe maggior tempo; il tempo di perdersi nelle sue città di provincia, di conoscerne gli usi e le tradizioni, di esplorarne anche le bellezze naturalistiche.
Le isole e gli arcipelaghi
In ogni caso, anche se potessimo esplorarlo in lungo e in largo per parecchi giorni, non potremmo dire di conoscerlo del tutto. Perché il Portogallo, nonostante abbia perso tutti i suoi vecchi domini coloniali, ha ancora dei territori al largo dalle proprie coste. Si tratta infatti di isole tanto belle quanto lontane, meta, queste sì, a volte, delle nostre vacanze. Basti pensare agli arcipelaghi delle Azzorre o di Madera (o Madeira, in lingua locale), così straordinari e curiosi. O ad altre isole minori, sparse qua e là e contrassegnate, spesso, da una storia interessantissima.
Quali sono, però, le cinque isole da mettere al primo posto se si vuole programmare una vacanza di questo tipo? Quali le cinque più belle del Portogallo? Anche se rispondere in maniera univoca è pressoché impossibile, noi abbiamo provato a formulare la nostra lista, che trovate qui di seguito. Come al solito, però, sentitevi liberi di integrare la nostra presentazione con altre isole da segnalare nei commenti.
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Madera
Un gioiello nell’Atlantico
Come vedremo, tutte le più belle isole del Portogallo sono concentrate in due grossi arcipelaghi a cui abbiamo già fatto veloce cenno: quello di Madera e quello delle Azzorre. Partiamo dal primo. Col nome di Madera (o Madeira, in portoghese) si indica sia l’insieme di sette isole, sia la principale tra queste. L’arcipelago sorge a circa 550 chilometri a ovest delle coste del Marocco e l’isola maggiore si estende per una superficie di circa 740 chilometri quadrati. Per darvi un termine di paragone, è grande circa la metà della città metropolitana di Milano.
La città più importante dell’isola e di tutto l’arcipelago è Funchal, che sorge sul lato meridionale di Madera. Si tratta di un centro che supera i 100mila abitanti e ha un’origine tardomedievale. Queste isole, infatti, furono scoperte quando i portoghesi iniziarono a navigare in cerca della rotta per circumnavigare l’Africa, e furono presto colonizzate. Da notare, non a caso, che il nome del capoluogo deriva dalla parola portoghese funcho, cioè finocchio, perché questa fu una delle prime coltivazioni impiantate a Madera. Nei secoli, però, a queste prime produzioni si affiancarono quelle, più pregiate, dello zucchero e soprattutto del vino Madeira.
I boschi patrimoni dell’Unesco
Inoltre sempre sul lato sud si è conservato parte del bosco che i portoghesi trovarono al loro primo approdo, quando la terra era ancora da rendere coltivabile. Ma boschi se ne incontrano anche sul versante nord, dove è famosa soprattutto la foresta Laurisilva, particolarissima e formata da lauri che sono stati riconosciuti dall’Unesco come un patrimonio dell’umanità.
Oltre che dalle coltivazioni, l’isola trae la sua ricchezza anche dalla bellezza dei luoghi e dei panorami che attirano da secoli i turisti. Per quanto riguarda le spiagge, si segnalano quelle di Câmara de Lobos (particolarmente amata da Winston Churchill) e Porto Moniz, a cui si deve aggiungere tutta una serie di caratteristici villaggi di pescatori. Ma non dovete pensare che l’isola sia solo un bel centro turistico: è anche una zona molto vitale e ricca di prospettive e interessi. E, tra quelli più curiosi, bisogna anche annoverare il fatto che a Funchal nel 1985 è nato Cristiano Ronaldo.
Porto Santo
La seconda isola dell’arcipelago
Come abbiamo detto, l’arcipelago di Madera è formato da sette isole: due sono le maggiori, a cui se ne devono aggiungere altre cinque disabitate, le Desertas e le Isole Selvagge. Quelle abitate sono quindi solo due, ma entrambe bellissime e meritevoli di una visita. Una è Madera, e l’abbiamo già presentata. L’altra è Porto Santo, che si estende per appena 42 chilometri quadrati, su cui vivono poco più di 5mila abitanti.
L’isola sorge a una cinquantina di chilometri in linea d’aria da Madera ed offre, come le altre isole dell’arcipelago, temperature miti durante tutto l’anno. Memorabili le sue spiagge, diversissime dal lato meridionale a quello settentrionale. A sud, infatti, si trova una sabbia molto fine, mentre a nord davanti al mare si ergono delle vere e proprie scogliere. Le particolarità dell’isola però non si fermano qui: ad esempio il clima è molto secco per via delle scarse precipitazioni, e questo genera un paesaggio perlopiù roccioso, con poca vegetazione.
Le coltivazioni tipiche
Anche qui comunque i portoghesi nel tempo hanno impiantato varie coltivazioni, in particolare quelle di viti, di angurie e meloni, anche se qua e là ci si può imbattere in piante grasse e cactus che crescono spontaneamente. Il turismo qui è meno sviluppato rispetto a quello di Madera, ma non per questo l’isola è meno affascinante. Anzi, se si sceglie di visitarla fuori dall’alta stagione (ad esempio tra maggio e giugno o tra settembre e ottobre) può trasformarsi in un piccolo paradiso privato.
Di per sé, però, qui le possibili attività sono più limitate di quanto si possa fare a Funchal: in genere, infatti, l’obiettivo principale dei turisti è sfruttare le belle spiagge del sud. In ogni caso l’isola ha anche un po’ di storia alle spalle degna di essere ricordata. Ad esempio, qui visse per un certo periodo Cristoforo Colombo quand’era al servizio dei portoghesi, prima di passare agli spagnoli e intraprendere il viaggio verso l’America (o, come credeva lui, le Indie).
São Miguel
La più grande isola delle Azzorre
Abbandoniamo ora l’arcipelago di Madera e spostiamoci sulle isole portoghesi più famose e rinomate a livello turistico, le Azzorre. E tra le nove isole che formano questo agglomerato di origine vulcanica, partiamo da quella più grande, l’isola di São Miguel, nella parte orientale. E in effetti le dimensioni non sono certo piccole: São Miguel si estende infatti per quasi 750 chilometri quadrati ed è abitata da circa 140mila abitanti.
Lì infatti vive più della metà degli interi abitanti delle Azzorre, regione che il Portogallo ha dotato, dal 1976, di uno statuto che prevede una parziale autonomia politica. E lì si trova anche il centro principale delle isole, la cittadina di Ponte Delgada che conta circa 65mila abitanti. Il clima è mite tutto l’anno, con inverni non freddi ed estati non troppo calde, grazie soprattutto alla brezza oceanica. Tra le coste, è da preferire, per il turismo, quella meridionale, visto che a nord spirano forti venti, che però alimentano anche dei caratteristici mulini a vento.
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L’isola è interessante anche per la sua morfologia. È infatti costituita da due massicci montuosi che sono separati tra di loro da una pianura. Inoltre sono belli da visitare i numerosi laghi presenti sul territorio (qui di fianco vedete il Lago Azzurro e il Lago Verde, a Lagoa das Sete Cidades), che sorgono all’interno di crateri vulcanici. C’è ovviamente anche un piccolo aeroporto in cui atterra un buon numero di voli, perlopiù stagionali.
Una curiosità, prima di passare al prossimo punto della nostra cinquina. Nel 1811, a pochi chilometri da qui, comparve una nuova isoletta, mai vista prima. Ad avvistarla fu un capitano della marina britannica, che subito ne rivendicò la sovranità per conto del suo paese (che certo non avrebbe detto di no a una base nell’Atlantico, e in una zona di quella bellezza). Il governo portoghese ovviamente protestò e ne nacque un piccolo incidente diplomatico. Incidente risolto dal fatto che, pochi mesi dopo, la stessa isola – battezzata Sabrina – si inabissò, con la stessa velocità con cui era comparsa all’orizzonte.
Faial
L’Isola Azzurra
Rimaniamo nelle Azzorre ma passiamo nell’isola di Faial, quella che nell’arcipelago è la più vicina alla dorsale medio atlantica, cosa che nel corso dei secoli l’ha resa spesso soggetta a terremoti o eruzioni vulcaniche. Inoltre l’isola forma una sorta di triangolo con le vicine São Jorge e Pico (di cui parleremo), da cui dista appena 8 chilometri.
Il soprannome con cui è nota è quello di Isola Azzurra, o Ilha Azul in portoghese, nome che fu assegnato all’isola dal poeta Raul Brandão per via della grande quantità di ortensie presenti. E le ortensie c’entrano in un certo senso anche con quello che è il simbolo di Faial: il cratere Caldeira, che potete vedere anche qui di fianco. Si tratta di un ex vulcano che misura 2 chilometri di diametro e circa 400 metri di profondità, le cui pareti sono coperte da una fitta vegetazione, all’interno della quale spiccano appunto numerose ortensie.
Crateri e lauri
Uno dei percorsi turistici principali è proprio quello che porta a Caldeira, tramite un sentiero abbastanza impegnativo, che spesso richiede l’aiuto di una guida locale. Anche qui, però, sono presente delle foreste di lauri che possono essere ammirate proprio durante questa escursione. D’altronde, nei punti più elevati i rilievi dell’isola superano anche la quota dei 1.000 metri.
Sull’isola si trovano poi varie cittadine e villaggi, tra cui il principale è Horta, nella zona sud-orientale. Esattamente all’opposto, a nord-ovest, c’è Capelo, zona caratteristica perché qui negli anni ’50 si verificarono le ultime grandi eruzioni vulcaniche che fecero emergere la cosiddetta Ilha Nova, poi cresciuta fino a saldarsi col resto dell’isola. Visto che oggi il vulcano è in quiescenza, è possibile anche visitarlo tramite un apposito percorso.
Pico
La montagna più imponente del Portogallo
Concludiamo il nostro percorso con Pico, altra importante isola delle Azzorre che, come abbiamo appena detto, è separata da Faial da un canale di appena 8 chilometri. Un’isola che, con i suoi quasi 450 chilometri quadrati di estensione, è seconda nell’arcipelago solo a São Miguel, anche se la popolazione è piuttosto contenuta, arrivando solo a 14mila abitanti.
In quest’isola infatti sono numerosi e notevoli i rilievi montuosi, come al solito di origine vulcanica. Ad esempio, il nome stesso del luogo deriva da quello del vulcano Ponta do Pico, che con i suoi 2.351 metri d’altezza è non solo il monte più alto di tutto l’arcipelago, ma dell’intero Portogallo. Non a caso il soprannome di Pico è anche quello di Isola Montagna. Inoltre nella zona dell’altopiano vengono allevate mandrie di bovini, che costituiscono quasi un elemento del paesaggio.
Il vino rosso
Oltre all’allevamento, però, a Pico è importante anche l’agricoltura. Il vino rosso della zona, che grazie al terreno vulcanico ha un aroma molto particolare, è infatti molto pregiato e famoso, tanto che il paesaggio della cultura vinicola locale è stato inserito dall’Unesco tra i patrimoni dell’umanità. I campi in cui si coltiva la vite hanno infatti colori caratteristici e vengono chiamati lajidos o terras de biscoito.
L’isola è quindi rinomata sia per il turismo enogastronomico (famose le locali zuppe di pesce), sia per le escursioni che si possono compiere, alla ricerca di grotte, fiumi di lava solidificata e rocce piene di cunicoli. Non mancano, infine, neppure i musei: il Museo di Pico, infatti, contiene una sezione dedicata alla storia del vino locale e una alle balene, la cui caccia qui storicamente ha sempre costituito un elemento fondamentale dell’economia.
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Il post Cinque belle isole del Portogallo è apparso su Cinque cose belle.
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