“Ci sono a Venezia tre luoghi magici a nascosti. Uno in Calle Amor degli Amici; un secondo vicino al Ponte delle Maravegie; il terzo in Calle dei Marrani nei pressi di San Geremia in Ghetto Vecchio. Quando i veneziani sono stanchi delle autorità costituite vanno in questi tre luoghi segreti e aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie.” (Hugo Pratt – Corte Sconta detta Arcana)
Alcuni amici veneziani raccontano sempre che quando vogliono evitare i luoghi troppo affollati, usano solo le calli nascoste per muoversi e si ritirano in posti affascinanti e poco toccati dal turismo. E noi in un assolato we di questo autunno ci siamo fatti contagiare da questa usanza e non ci siamo mai mai avvicinati ai grandi must della città, ma abbiamo scoperto angolini meno conosciuti e che ci hanno lasciato a bocca aperta.
Dobbiamo dircelo, per fortuna, dalle grandi città del centro-nord, tenendo d’occhio le promozioni del treno si riesce a raggiungere Venezia con cifre low budget, il problema più grosso rimane il “dove dormire”. Ecco che il primo consiglio che vi diamo è quello di utilizzare le diverse offerte di hotels.com su sconti.com dove troverete offerte e sistemazioni per tutte le tasche e soprattutto potrete scovare hotel o b and b in vero stile veneziano dove broccati e dettagli baroccheggianti renderanno ancora più affascinante il vostro soggiorno in questa città così unica.
Adesso vi portiamo con noi tra calli e campielli, campi e storie interessantissime per scoprire quella che viene definita la “Venezia sconta”, cioè sconosciuta.
# Il quartiere Dorsoduro/Accademia
Questo quartiere, un po’ come tutta Venezia, va scoperto passeggiando, in qualsiasi ora della giornata, al mattino presto o a notte inoltrata ha un fascino ancora più sfacciato. Si trova tra il Canale della Giudecca e il Canal Grande che lo separa dal cuore della città.
Più che per i turisti è adatto per chi è in cerca della vera cultura e dell’anima antica della città: chiese gotiche, musei, e istituzioni dedicate all’arte come la Collezione Peggy Guggenheim e la Galleria dell’Accademia hanno sede a Dorsoduro. Tra i canali, poi, si possono trovare ancora botteghe artigiane che costruiscono parti di gondole, pittori o fini gioiellieri.
Merita una sosta Punta della Dogana che è una sorta di “prua” di Dorsoduro da dove è possibile ammirare la laguna e intravedere Piazza San Marco da un’angolazione particolare.
# Cannaregio
Cannaregio, era fino dal XVIII secolo l’antico Ghetto di Venezia, nel tempo è diventato un quartiere pieno di storie e leggende, energico e dove ancora si possono incontrare bacari e trattorie di una volta. Si sviluppa lungo il Canal Grande, ma tra piccoli canali, panni stesi ad asciugare al sole, vecchi punti, balconi decorati, vicoli stretti, sinagoghe, tipici gondolieri e grandi slarghi si aprono scenari da cartolina.
Vi consigliamo di visitare il museo ebraico che contiene oggetti propri della vita religiosa della comunità, come argenti, rotoli della Torah e drappi tramite i quali si può cominciare ad intuire quella che è la storia secolare di questa zona di Venezia. Con un piccolo sovrappezzo al biglietto base è possibile visitare anche tre delle cinque sinagoghe presenti a Cannareggio.
Infine è qui che sicuramente dovete fermarmi a mangiare. Che voi preferiate i classici bacari dove mangiare e bere cichetti e ombrette di vino o una vecchia trattoria qui troverete ciò che fa al caso vostro.
Noi ci siamo fatti conquistare dai tavolini sistemati al margine di un canale, dall’apparecchiatura spartana, ma ricercata e dal pesce fresco della “Trattoria Antica Mola”; vino bianco ghiacciato accompagnato da sarde in saor, baccalà mantecato e della gustosissima granseola vi ridaranno la carica per proseguire il vostro/nostro itinerario.
# San Polo
Superate ponte di Rialto, rimanete ammaliati dalle trafficate rive del Canal Grande e perdetevi in quel labirinto di stradine che è San Polo: vi troverete immersi in un mercato fatto prima di bancarelle di souvenir e cianfrusaglie e poi scoprirete l’essenza delle bancarelle che vendono frutta e verdura, formaggi e golosità varie. Fermatevi a parlare con i proprietari che sono gli stessi da generazioni e seguite le loro indicazioni per scoprire questa zona della città. Noi ci siamo soffermati su Ca’ Pesaro, sede del museo di arte orientale di Venezia che è una delle maggiori collezioni d’arte giapponese del periodo Edo (1603-1868) esistenti in Europa. La raccolta si deve al principe Enrico di Borbone conte di Bardi. Durante un lungo “viaggio intorno al mondo” visitò l’Asia sud orientale, la Cina, trascorse un lungo periodo in Indonesia e circa nove mesi in Giappone acquistando oltre trentamila pezzi adesso visibili in questa meravigliosa realtà museale.
Venezia così si mostrerà ai vostri occhi, così come si è mostrata ai nostri, ancora più magica, misteriosa e affascinante. Tra le pieghe dei canali, tra i capolavori d’arte sospesi a filo d’acqua speriamo di avervi fatto venir voglia di visitare questi luoghi insoliti e un po’ nascosti.
Fonte: http://blogdiviaggi.com/blog/2016/12/21/venezia-segreta/
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