La toponomastica è una disciplina molto interessante. È infatti quella scienza che ci permette di conoscere il nome dei luoghi e di derivare tale nome dalla storia. Da dove arrivano le parole “Milano”, o “Roma”, o “Parigi”, o “Londra”? E perché quella tal montagna ha un epiteto così curioso? Cosa c’è dietro? E l’origine etimologica ha un qualche significato storico, sociale, politico?
I nomi inattesi
Queste domande trovano spesso una risposta molto dotta, degna dei più alti studiosi. Ma ci sono anche casi in cui anche i profani possono trovare interessanti questi studi. Non tutti i nomi di luoghi, infatti, hanno un’origine seriosa. In talune circostanze, anzi, fanno ridere e divertire, senza bisogno di avere grandi conoscenze storiche alle spalle. Così avviene, ad esempio, con tutti quei paesi che hanno nomi strampalati e inattesi.
Località del genere sono presenti in Italia e anche nel resto del mondo. Se delle prime, quelle nostrane, parleremo presto in un articolo apposito, oggi abbiamo deciso di dedicarci alle città straniere che esibiscono nomi strani e divertenti. E di raccontare come questi nomi – che spesso hanno un’origine casuale – non siano sempre stati accolti positivamente dalla popolazione locale.
Batman
La città turca che voleva far causa all’uomo pipistrello
Come forse saprete, i fumetti di supereroi americani sono perlopiù pubblicati da due diversi editori, e quindi appartengono a due separati universi narrativi. Da una parte c’è la DC Comics (quella di Superman, Batman, Wonder Woman, la Justice League e così via), dall’altra la Marvel (quella di Spider-Man, gli Avengers, Capitan America, Iron Man, gli X-Men eccetera). E uno dei molti aspetti che differenziano i personaggi dell’uno o dell’altro editore è il fatto che gli eroi DC vivono in città inventate, mentre quelli Marvel nelle vere città americane.
Batman, come forse ricorderete, opera a Gotham City, città grande e malfamata che ricorda per certi versi New York. Ma pochi sanno che nel mondo c’è una città anche piuttosto grande che riporta lo stesso nome dell’eroe mascherato: si tratta, appunto, di Batman, in Turchia. Forte di quasi 300mila abitanti, questa città è capoluogo dell’omonima provincia nella parte sud-orientale del paese, in territorio curdo.
La scoperta del petrolio
Quando il supereroe americano fu creato, nel 1939, il problema di omonimia in realtà non si poneva. Allora la città turca era solo un villaggio di pochi abitanti. Fu la scoperta del petrolio, negli anni ’50, a trasformarla in una metropoli e a renderla il punto di partenza di un importantissimo oleodotto.
Il fatto più curioso, però, è che l’omonimia – che poteva essere sfruttata a fini turistici – non piace molto ai residenti. Nel 2008 il sindaco della città, Hüseyin Kalkan, dichiarò pubblicamente di avere intenzione di far causa a Christopher Nolan e alla Warner Bros. Era allora in lavorazione il film Il cavaliere oscuro e Kalkan sembrava voler ottenere dei soldi per lo sfruttamento del marchio. A quanto pare, però, la Warner Bros non ha mai ricevuto nessuna notifica in tal senso e quelle di Kalkan sono rimaste solo minacce.
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Gogogogo
In Madagascar, una città da cui andarsene
Ricordate la celebre canzone degli Wham!, Wake Me Up Before You Go-Go? Fu un grande successo degli anni ’80, ma a noi italiani ha spesso fatto un po’ specie quella ripetizione del verbo “go”, necessaria per fare le rima con “yo-yo” ma poco giustificata dal punto di vista grammaticale. Eppure, se ci pareva che George Michael esagerasse con le ripetizioni, cosa diremo davanti a Gogogogo, città del Madagascar?
In realtà parlare di città è forse un tantino esagerato. Secondo i dati del censimento del 2001, in questo comune vivono circa 1.000 abitanti. Segno che evidentemente l’invito ad andarsene che sta nel nome è già stato seguito da molti. Il villaggio sorge in collina, nella parte meridionale dell’isola, ed ha un’economia prettamente agricola, legata alla coltivazione dei campi e all’allevamento.
Il vero significato del nome
Il nome del villaggio non ha, però, un’origine inglese e quindi non c’entra nulla col verbo to go. Il Madagascar è stato infatti in passato colonia francese, ma l’etimologia di questo nome è più facilmente ascrivibile alla lingua autoctona, il malgascio. In quell’idioma infatti la parola gogogogo è un sostantivo che significa lamento, pianto, ma indica anche qualcosa che rotola impetuosamente, come le acque di un fiume.
Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwll-llantysiliogogogoch
Ai gallesi piacciono gli scioglilingua
Se avete mai avuto occasione di andare in Galles, vi sarete di sicuro resi conto di come l’idioma locale sia molto particolare. Da un lato, non assomiglia minimamente all’inglese. Dall’altro, è fatto di parole lunghe e interminabili, oltre che apparentemente impronunciabili. Prova ne è il nome di questo villaggio, formato da ben 58 caratteri, tutti uniti, senza una pausa (anche se nel titolo abbiamo dovuto staccarlo, perché non ci stava): Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwll-llantysiliogogogoch.
Originariamente il paese era chiamato Llanfairpwllgwyngyll, un toponimo già piuttosto lungo e con cui è spesso ricordato ancora oggi. Attorno al 1860, però, il consiglio comunale locale decise di renderlo ancora più corposo. L’obiettivo era quello di guadagnarsi il titolo di paese col nome più lungo di tutta la Gran Bretagna, un record che è stato ottenuto di slancio. A dire il vero, oggi questo paese è addirittura quello col nome più lungo di tutto il mondo, visto che viene battuto solo da una collina – e non una città – in Nuova Zelanda.
Un paese citato in fumetti, film e non solo
Il significato del toponimo, in gallese, è: «Chiesa di Santa Maria nella valletta del nocciolo bianco, vicino alle rapide e alla chiesa di San Tysilio nei pressi della caverna rossa». Tra l’altro proprio con questo nome il villaggio è comparso in una storia di Topolino e in una di Dylan Dog, ma è stato citato anche all’interno del film Barbarella. La città partecipò infine anche all’edizione del 1994 di Giochi senza frontiere, acquisendo una certa notorietà internazionale.
Il paese conta poco più di 3.000 abitanti e sorge nell’isola di Anglesey, davanti allo stretto di Menai, vicino all’ottocentesco Britannia Bridge. Forse anche per effetto del nome, ma anche della lontananza dell’isola dall’Inghilterra, qui il gallese è ancora ampiamente diffuso, più che altrove. Il censimento del 2001 ha infatti dimostrato che più di 3 abitanti su 4 parlano fluentemente la lingua locale. Una curiosità, per concludere: da bambina in questo villaggio è vissuta, per tre anni, anche l’attrice Naomi Watts, che lì aveva i nonni materni.
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Nameless
Fondatori con poca fantasia
Se i nomi che vi abbiamo indicato finora vi sembrano frutto di una fantasia deviata, cosa direte ora, visto che presentiamo una città che si chiama “Senza nome”? Negli Stati Uniti d’America, e in particolare in Tennessee, sorge infatti una cittadina di nome Nameless, la cui esistenza con questo nome è attestata fin dal 1866.
A quel tempo, le comunità negli USA si formavano in maniera abbastanza semplice. Bastava che un gruppo di persone relativamente numeroso facesse richiesta al governo per l’assegnazione di un ufficio postale, e quello decretava la nascita di una comunità. Nel modulo andava indicato anche il nome del paese ed è in questo modo che sono nati i toponimi di molte località, spesso ispirati al cognome della famiglia più numerosa o importante del luogo.
Le varie ipotesi
Anche nel caso di Nameless le cose sono andate più o meno così, anche se ci sono varie ipotesi su come un nome così originale sia poi stato attribuito a questa comunità. La prima versione è quella di un modulo inviato alle poste americane con lo spazio per il nome lasciato in bianco, forse per una dimenticanza: da lì il Dipartimento avrebbe assegnato, d’ufficio, il nome di Nameless.
La seconda versione è quella che vuole che la comunità avesse proposto il nome di Morgan, ispirandosi al cognome del procuratore distrettuale della contea. Ma visto che Morgan era anche il cognome di un famoso generale sudista – John Hunt Morgan – e che la Guerra di Secessione si era da poco conclusa, il Dipartimento postale avesse preferito depennare quel nome così “divisivo”, lasciano la comunità senza un’alternativa. La terza ipotesi è che la comunità abbia scelto Nameless di sua propria iniziativa, volutamente, perché ben si addiceva al luogo.
Gli altri luoghi senza nome
Comunque siano andate le cose, dal 1866 il paese è registrato nel sistema burocratico americano. E non è nemmeno l’unico, a dire il vero. Anche in Texas esiste una Nameless, anche se è un villaggio di più modeste dimensioni. E pure in questo caso l’origine del nome risale alla fine dell’Ottocento, ed è motivata dal fatto che la comunità aveva fatto varie proposte e che tutte erano state rifiutate. Alla fine, esasperati, i texani avevano optato quasi per protesta per questo appellativo. Infine, c’è da segnalare che in Colorado esiste anche una No Name.
Un’ultima curiosità. La Nameless del Tennessee viene citata anche da Elvis Costello in una sua canzone del 1997, My Dark Life. Nello stesso brano si guadagnano inoltre una menzione altre due città americane dal nome molto particolare, Ugly (che significa “Brutta”) in Texas e Peculiar (che significa “Strana”, “Particolare”) in Missouri.
Sexmoan
I filippini e il senso della vergogna
Se scartabellate le mappe delle Filippine, difficilmente troverete il nome della quinta città della nostra lista. A meno che la vostra mappa non sia abbastanza vecchia. Sexmoan è stata, infatti, una municipalità delle Filippine, situata nella provincia di Pampanga, nel Luzon Centrale. E diciamo “è stata” perché dal 1991 ha cambiato nome, divenendo Sasmuan, che suona più o meno uguale ma si scrive in modo diverso.
Il motivo del cambiamento di nome è facilmente intuibile. “Sexmoan”, in inglese, significa letteralmente “gemito sessuale”, e l’inglese – a causa della passata dominazione americana – è una delle due lingue ufficiali del paese. Insomma, gli abitanti della città, che conta circa 27mila abitanti, ad un certo punto si sono stancati di essere derisi da tutti i compatrioti e hanno deciso di togliere l’onta dal proprio nome.
Colpa degli spagnoli
Anche perché, a ben guardare, quel nome non era nemmeno colpa dei filippini. La comunità fin dall’antichità si era denominata Sasmuan. Furono i frati spagnoli, quando arrivarono a colonizzare ed evangelizzare queste isole, a dare l’epiteto di Sexmoan, cercando di trascrivere quei suoni. Anche perché nello spagnolo del tempo quella era la traslitterazione più corretta.
Nessuno poteva pensare che sarebbero prima o poi arrivati gli americani a intendere tutto in modo diverso. Né che la parola sexmoaner, cioè “abitante di Sexmoan”, avrebbe potuto indicare anche chi geme per il piacere sessuale.
Segnala altre città con nomi strani e divertenti fuori dall’Italia nei commenti.
Il post Cinque città con nomi strani e divertenti fuori dall’Italia è apparso su Cinque cose belle.
Fonte: https://www.cinquecosebelle.it/cinque-citta-con-nomi-strani-e-divertenti-fuori-italia/
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